LA DIRETTA RIPRENDERA’ DOMANI, MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE, ENTRO LE ORE 10:00
In queste ore, l’uragano Melissa, già salito a categoria 4 sulla scala Saffir-Simpson, sta mostrando segnali di ulteriore rafforzamento. La traiettoria attuale lo ha proiettato ormai direttamente verso la Giamaica, che si prepara ad affrontare raffiche devastanti fino a 250 km/h, mareggiate distruttive e piogge torrenziali. Il cuore del sistema ciclonico si trova a circa 200 chilometri a sud di Kingston, ma il suo movimento estremamente lento, appena 8 km/h verso ovest, rende il quadro meteo ancora più drammatico.
Meteo Caraibi: la furia di Melissa porta già vittime e devastazioni
Nei territori più fragili dei Caraibi, l’uragano Melissa ha già causato tre vittime ad Haiti, dove intere aree sono finite sott’acqua per via di allagamenti lampo e frane innescate dalle prime intense precipitazioni. Le immagini satellitari fornite dal sistema GOES-19 di NOAA mostrano un’imponente struttura ciclonica con un occhio perfettamente definito, tipico dei cicloni tropicali più potenti.
Nella Repubblica Dominicana, il passaggio delle bande esterne del ciclone ha provocato danni diffusi: si contano quasi 200 abitazioni distrutte o gravemente compromesse, mentre più di 500.000 persone sono rimaste senza approvvigionamento idrico. L’uragano ha sradicato alberi, abbattuto cartelloni stradali e reso impraticabili molte vie di comunicazione.
Giamaica sotto assedio: piogge record in arrivo
La Giamaica è ora nel mirino del ciclone, e il timore più grande non riguarda solo i venti fortissimi, ma anche le piogge eccezionali attese nelle prossime ore. Secondo il National Hurricane Center (NHC), l’isola potrebbe ricevere fino a 900–1000 mm di pioggia in un brevissimo arco di tempo. Per rendere l’idea: si tratta di quasi un anno intero di precipitazioni concentrate in meno di 48 ore. Un simile volume d’acqua ha la capacità di trasformare i corsi d’acqua in fiumi in piena, generare frane su pendii instabili e travolgere tutto ciò che si trova lungo le vallate.
La combinazione tra forti precipitazioni e mareggiate da storm surge potrebbe portare a inondazioni storiche, soprattutto lungo le zone costiere meridionali ed orientali. Il cosiddetto “storm surge” è un innalzamento del livello del mare causato dalla bassa pressione centrale del ciclone e dai venti persistenti che spingono l’acqua verso la costa. In questo caso, l’onda di tempesta potrebbe toccare i 4 metri di altezza, sommergendo interi tratti di costa.
Meteo e gestione dell’emergenza: la risposta delle autorità giamaicane
Le autorità locali stanno cercando di prevenire il disastro, anche se le condizioni meteo rendono ogni operazione estremamente difficile. Sono già stati aperti oltre 650 rifugi di emergenza, mentre il Governo giamaicano ha predisposto un piano per l’eventuale chiusura degli aeroporti principali, inclusi quelli di Kingston e Montego Bay. Le scuole resteranno chiuse e si raccomanda alla popolazione di evitare ogni spostamento non strettamente necessario.
Meteo tropicale sempre più estremo: l’Atlantico si scalda
Un elemento particolarmente preoccupante è la velocità con cui Melissa si è trasformato da un ciclone di categoria 1 a uno di categoria 4 nel giro di appena 36 ore. I meteorologi sottolineano come queste intensificazioni rapide siano ormai sempre più comuni e direttamente correlate al riscaldamento anomalo delle acque del Golfo del Messico e dell’Atlantico tropicale.
Per comprendere meglio, va detto che gli uragani si nutrono del calore del mare. Le temperature superficiali elevate, superiori ai 28°C, forniscono una quantità enorme di energia al sistema ciclonico, che si traduce in rafforzamenti improvvisi e spesso imprevedibili. È questo il caso di Melissa, la cui crescita esplosiva è un esempio lampante di come il cambiamento climatico stia modificando profondamente il meteo tropicale.
Non è un’anomalia che un uragano di tale potenza si formi alla fine di Ottobre, un periodo che in passato segnava il lento esaurirsi della stagione ciclonica. Ma oggi, con un oceano sempre più caldo, la finestra temporale favorevole ai cicloni si allunga, e ciò aumenta esponenzialmente i rischi per le isole caraibiche e per le zone costiere del continente americano.
Verso Cuba, poi Bahamas: il percorso futuro di Melissa
Dopo l’impatto sulla Giamaica, l’uragano dovrebbe continuare la sua traiettoria verso nord-ovest, toccando probabilmente la costa orientale di Cuba. Si prevede un indebolimento progressivo una volta che il sistema entrerà in contatto con le catene montuose cubane, per poi dirigersi verso le Bahamas e le isole Turks e Caicos. Tuttavia, anche in fase di declino, Melissa resterà un pericolo per via delle precipitazioni abbondanti e del moto ondoso elevato.
I centri meteo continuano a monitorare la situazione in tempo reale, ma resta il fatto che l’uragano Melissa rappresenta una delle minacce meteo più gravi del 2025 nell’area dei Caraibi.